DESCRIZIONE
L’asparago selvatico è una pianta sempreverde perenne della famiglia delle Liliaceae, con fusti legnosi molto ramificati arcuato-ascendenti, striati da giovani, diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo.
Il nome specifico prende origine dai caratteristici rametti aghiformi muniti di spina apicale (cladodi) che hanno sostituito le foglie, ridotte a squame, nella funzione fotosintetica. I nuovi getti primaverili, ancora privi di cladodi, chiamati turioni, sono commestibili e oggetto di raccolta libera, (per molti “gli asparagi”). I piccoli fiori biancastri, in apparenza uguali in tutte le piante, in realtà presentano alternativamente gli stami o gli ovari sterili, cosicché la specie è di fatto dioica; i frutti sono bacche verdi, quasi nere a maturità. Ambiente: macchie, leccete e boschi termofili.
Consigli per la coltivazione e la cura
CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE E LA CURA
Periodo migliore per la messa a dimora: da ottobre a novembre.
Zona ideale: dalla fascia costiera al piano montano (0-1500 m).
Esposizione: soleggiata
Suolo: neutro
Esigenza di acqua: molto bassa