DESCRIZIONE

Piccolo albero poco longevo generalmente non più alto di 5 m, con apparato radicale molto espanso; fusto breve e contorto, con rami numerosi e fragili e corteccia grigio. Le foglie sono alterne, palmato-lobate, con picciolo di 3-6 cm, e lamina (5-10 x 8-15 cm) verde scura, ruvida superiormente, pubescente e più chiara di sotto, di forma molto variabile per età e varietà delle piante.
L’infiorescenza che poi si trasforma nell’infruttescenza commestibile (i ben noti “fichi”), detta siconio, può essere di colore dal verde–giallo o violetto-bluastro.
La specie è “funzionalmente” dioica, cioè sono presenti piante con funzione maschile, che alloggiano l’insetto impollinatore (Blastophaga psenes) nei siconi, dove è anche prodotto il polline, dette fico maschio (o caprifico), e piante con funzione femminile (i veri fichi), che contengono piccolissimi fiori femminili fertili insieme alla polpa dolce e commestibile. I frutti del caprifico invece non sono commestibili in quanto privi di polpa.
Sia caprifico che fico possono produrre tre fruttificazioni all’anno, conseguenti alle generazioni dell’insetto: i fioroni precoci (sempre senza semi) a giugno-luglio, i forniti tardo estivi (agosto-settembre); la terza fruttificazione (autunnale) dei cimaroli, è di norma di scarso rilievo nel nostro paese.

CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE E LA CURA

Periodo migliore per la messa a dimora: da ottobre a dicembre

Zona ideale: dalla zona costiera alla collina (0-800 m)

Esposizione: soleggiata

Suolo: neutro-indifferente

Esigenza di acqua: medio bassa