DESCRIZIONE
L’ippocastano è una pianta della famiglia delle Sapindacee originaria dell’Europa orientale, introdotta in Europa nel XVI secolo. Albero longevo e rustico, può raggiungere 25-30 metri di altezza; la chioma è espansa e compatta, di aspetto tondeggiante o piramidale. I rami sono lenticellati, con gemme grandi e vischiose. La corteccia è bruna e liscia, desquamante con l’età.
Presenta foglie decidue palmato-settate, costituite da 5-7 foglioline obovate a margine seghettato lunghe fino a 20 cm, con picciolo di 10-15 cm. I fiori bianchi sono riuniti in grandi infiorescenze a pannocchia (fino a 20 cm e composte da 50 fiori).
La fioritura avviene nei mesi di aprile-maggio. I frutti sono grosse capsule rotonde e verdastre, munite di corti aculei, che si aprono in tre valve contenenti uno o più grossi semi di colore bruno lucido chiamate “castagne matte”.
È pianta officinale dai molteplici usi. In passato i frutti, leggermente tossici, trovavano impiego nella medicina veterinaria (da cui il significato del nome di “castagno dei cavalli”). Oggi è molto usato come ornamentale nei viali e localmente naturalizzato.
CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE E LA CURA
Periodo migliore per la messa a dimora: da ottobre a dicembre
Zona ideale: dalla collina al piano montano (50-1300 m)
Esposizione: soleggiata
Suolo: neutro-indifferente
Esigenza di acqua: media