DESCRIZIONE
Pianta suffruticosa della famiglia delle Lamiaceae, alta al massimo mezzo metro e legnosa solo alla base, dall’intenso e caratteristico odore. Le foglie sono verdi-grigiastre per la presenza di peli stellati, a lamina lanceolata allungata e disposte in posizione opposta lungo il fusto. Il nome comune della specie, come anche quello scientifico del genere (Lavandula), che richiama il gerundio latino del verbo lavare, trae origine dal fatto che queste piante erano molto utilizzate nell’antichità (soprattutto nel Medioevo) per detergere il corpo. Ancora oggi la lavanda è diffusamente coltivata (in Italia soprattutto in Piemonte e Toscana) per l’utilizzo nell’industria cosmetica come base per la profumazione di saponi e detersivi. Nel Lazio è presente come alloctona casuale nella zona costiera di Latina in ambiente rupestre.
CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE E LA CURA
Periodo migliore per la messa a dimora: da ottobre a novembre
Zona ideale: dalla pianura fino all’orizzonte montano (0-1000 m)
Esposizione: soleggiata
Suolo: spiccatamente acido
Esigenza di acqua: medio-bassa