Presso l’area protetta Nazzano Tevere Farfa piantiamo:
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- Area protetta Nazzano Tevere Farfa
- 40 Timo a fascetti (Thymus longicaulis)
- 30 Rosmarino (Rosmarinus officinalis)
- 20 Mirto (Myrtus communis)
- 5 Albero di Giuda (Cercis siliquastrum)
- 10 Elicriso italiano (Helichrysum italicum)
- 5 Cerro (Quercus cerris)
IN QUESTA AREA DI PIANTUMAZIONE VENGONO CONVERTITI IN OSSIGENO 4400kg CO2/anno
Il Timo a fascetti è un piccolo arbusto sempreverde dal fusto strisciante che raggiunge un'altezza massima di 15 cm - 20 cm. Le foglie sono lanceolate opposte, di colore verde, abbastanza coriacee. I fiori di color bianco rosati, fanno la loro comparsa in Giugno - Agosto, i fiori ricchi di nettare sono molto ricercati dalle api. Cresce su prati e pendii aridi, rupi e margini boschivi dal livello del mare fino a 1400 m.
Basso arbusto aromatico, ampiamente coltivato per uso alimentare. Ambiente macchia mediterranea, garighe, rupi
Pianta officinale sempreverde. Il fusto è legnificato e ramificato con corteccia liscia, di colore grigio a parte che nei rami più giovani dove è rossastra. Le foglie se stropicciate emettono una gradevole fragranza simile al profumo dell’arancio. Le bacche sono utilizzate per la produzione dell’omonimo liquore o durante la preparazione di piatti tradizionali.
Arbusto e albero caducifoglio dalla precoce fioritura di colore rosa acceso, ampiamente utilizzato nelle alberature urbane; ambiente: arbusteti e boscaglie, rupi termofile.
Basso arbusto dalle foglie grigiastre, pelose e dall'intenso odore aromatico, con abbondanti fioriture di capolini gialli, raccolti in infiorescenza a corimbo. Tipico della macchia mediterranea, di garighe e prati aridi
Grande albero, che può raggiungere i 35 m di altezza e diametri superiori al metro, meno longevo delle altre querce caducifoglie. Ha tronco dritto e slanciato, in bosco ramificato dal terzo superiore e chioma mediamente densa. La corteccia, dapprima grigia e liscia, dopo una decina di anni forma solchi profondi di colore rossastro, più evidenti nella stagione vegetativa. Le foglie sono di forma molto variabile, tardivamente caduche e scabre superiormente; spesso profondamente lobate, quasi a toccare la nervatura centrale, in numero di 4-7 lobi per lato, sono però molto variabili, anche nella stessa pianta e/o in diverse fasi fenologiche. Le ghiande sono grandi e coperte fino a metà da una cupola emisferica, formata caratteristicamente da squame divergenti lunghe anche 1 cm; contengono molto tannino e sono perciò poco appetite dagli animali. Il legno è poco pregiato; in passato veniva impiegato per la produzione di traverse ferroviarie e doghe da botti, ma oggi è utilizzato quasi esclusivamente come legna da ardere e per la produzione di carbone. È una specie tendenzialmente mesofila, sebbene possa vegetare in un ampio range altitudinale, essendo, di fatto, limitata verso il basso dalla lecceta e verso l’alto dalla faggeta. Nei riguardi del terreno l'optimum è rappresentato da suoli vulcanici a reazione sub-acida.