La Regione Lazio è in prima linea sul tema della violenza contro le donne con interventi finalizzati alla promozione di politiche integrate di prevenzione e contrasto del fenomeno oltre che al raggiungimento delle pari opportunità. Per questo:

![]() |
Promuoviamo presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, specifici progetti e interventi per la diffusione di una cultura dei diritti umani e del rispetto dell’altro, con particolare riferimento proprio alla prevenzione e al contrasto della violenza. |
![]() |
Lavoriamo al costante potenziamento di strutture e servizi di presa in carico, accoglienza e reinserimento sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza e dei loro figli. |
![]() |
Siamo al fianco delle reti locali idonee a prevenire e a contrastare episodi di violenza nei confronti delle donne. |
![]() |
Promuoviamo interventi volti a sostenere l’autonomia economica e psicologica delle donne vittime di violenza, ai fini dell’inserimento lavorativo, anche attraverso forme di sostegno a iniziative imprenditoriali. |
![]() |
Sosteniamo la formazione professionale rivolta agli operatori pubblici e del privato sociale. |
SCOPRI I PROGETTI
Centri antiviolenza e Case rifugio
La rete antiviolenza della Regione Lazio è ad oggi costituita da 47 centri antiviolenza (CAV) e 18 case rifugio (CR). I CAV erogano servizi di prevenzione e accoglienza, a titolo gratuito, nel rispetto della riservatezza e dell’anonimato, a tutte le donne vittime di violenza maschile o che si trovino esposte a tale rischio, congiuntamente alle/i loro figlie/i minori, indipendentemente dal luogo di residenza. Sostengono quindi percorsi personalizzati di fuoriuscita dalla violenza, utilizzando la metodologia di accoglienza basata sulla relazione tra donne, e intervengono sulla prevenzione sensibilizzando il territorio. Le CR sono invece strutture dedicate a indirizzo riservato o segreto, che ospitano a titolo gratuito le donne e le/i loro figlie/i minori che si trovano in situazioni di violenza e che necessitano di allontanarsi per questioni di sicurezza dalla loro abitazione usuale, garantendo loro protezione indipendentemente dal luogo di residenza e dalla cittadinanza, o dal fatto di avere o meno denunciato i maltrattamenti alle autorità preposte.
Impresa rosa
La parità di genere è uno dei 17 obiettivi fissati dall’ONU per lo sviluppo sostenibile e l’impegno delle aziende sui temi della diversità e inclusività sta diventando sempre più importante sotto il profilo commerciale e per l’accesso ai finanziamenti (ESG). Il possesso della certificazione UNI/ PdR 125:2022 sulla parità di genere costituisce sempre più spesso una premialità per l’accesso ai finanziamenti pubblici, a partire da quelli cofinanziati dal bilancio europeo e compresi quelli gestiti dalla Regione Lazio. Ad oggi sono state ammesse al contributo 141 aziende ed hanno ottenuto l’autorizzazione all’utilizzo del marchio Impresa rosa Regione Lazio 47 aziende.

«Gli episodi di violenza che più scuotono le nostre coscienze ci portano a reagire, a cercare risposte, a intervenire. Ma temo che, una volta passata l’onda emotiva, possa innescarsi una pericolosa normalizzazione, una sorta di assuefazione che apre la strada alla rassegnazione. Da rappresentante delle istituzioni ho il dovere di non cedere allo sconforto. Credo nella necessità di cambiare i modelli comportamentali: rompere la catena di banalizzazioni e sradicare pregiudizi, stereotipi e generalizzazioni»: così il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
«La violenza di genere presenta molteplici declinazioni, tutte capaci di calpestare la dignità, mettere a rischio il benessere psicofisico e, nei casi più gravi, stroncare le esistenze. Molti di questi fenomeni restano sommersi per paura, mancanza di indipendenza economica, vergogna, isolamento. Il nostro compito è creare le condizioni perché le donne si sentano sostenute nella denuncia. E non abbandonarle nel faticoso percorso che segue quel gesto di coraggio. La violenza è legata anche a minori opportunità offerte alle donne e a situazioni di inferiorità, in cui, troppo spesso, vengono relegate. La Convenzione di Istanbul definisce la violenza nei confronti delle donne come “una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi”, una violenza che affonda le radici in un divario risalente nel tempo, che persiste e che noi adesso siamo chiamati a superare. La Regione Lazio ha adottato misure e stanziato risorse per agire su tutti i fronti, con un forte impegno anche per la diffusione della cultura del rispetto, della parità e della libertà che deve raggiungere le nuove generazioni. È da loro che ci attendiamo un moto di ribellione. Una ribellione sana e consapevole. Perché abbiamo bisogno dei giovani – e di questo sono convinto – per ripartire» conclude il Presidente Rocca.
«Essere donna significa portare dentro di sé una forza che nasce dalla cura, dal coraggio, dalla competenza e dalla responsabilità quotidiana. È una forza che genera vita, che sostiene le famiglie, che rappresenta un valore aggiunto nel mondo del lavoro, e che tiene insieme comunità intere. Eppure, è una forza che, troppo spesso, viene ferita dalla violenza, dalla discriminazione, dall’indifferenza. Per questo il 25 novembre non è una semplice data, ma un richiamo profondo, un momento in cui la società intera è chiamata a guardarsi allo specchio e a riconoscere ciò che ancora deve essere cambiato. Ogni iniziativa, ogni progetto, ogni risorsa impegnata nasce da un’unica convinzione: la violenza non si combatte solo con le norme, bensì con una comunità che mette al centro la dignità della persona e non accetta che una sola donna sia privata della propria libertà. Il rispetto non è un gesto occasionale, è un valore quotidiano, un modo di guardare agli altri che deve diventare patrimonio e cultura condivisa. Il nostro lavoro continua, con determinazione e con la consapevolezza che ogni passo avanti è un passo verso una società migliore. Perché una donna rispettata, sicura e libera non è solo un diritto, ma il segno di una comunità che ha scelto di crescere» spiega Simona Renata Baldassarre, Assessore alla Cultura, Pari Opportunità, Politiche giovanili e della Famiglia della Regione Lazio.

