La Regione Lazio è in prima linea sul tema della violenza contro le donne con interventi finalizzati alla promozione di politiche integrate di prevenzione e contrasto del fenomeno oltre che al raggiungimento delle pari opportunità. Per questo:

Promuoviamo presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, specifici progetti e interventi per la diffusione di una cultura dei diritti umani e del rispetto dell’altro, con particolare riferimento proprio alla prevenzione e al contrasto della violenza.
Lavoriamo al costante potenziamento di strutture e servizi di presa in carico, accoglienza e reinserimento sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza e dei loro figli.
Siamo al fianco delle reti locali idonee a prevenire e a contrastare episodi di violenza nei confronti delle donne.
Promuoviamo interventi volti a sostenere l’autonomia economica e psicologica delle donne vittime di violenza, ai fini dell’inserimento lavorativo, anche attraverso forme di sostegno a iniziative imprenditoriali.
Sosteniamo la formazione professionale rivolta agli operatori pubblici e del privato sociale.

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La Cultura per le donne

La struttura della Regione Lazio che si occupa della violenza contro le donne è l’Assessorato alle Pari Opportunità, un settore fortemente integrato alle politiche familiari (anche la famiglia può essere incubatore di violenza) e alle politiche culturali e giovanili. Siamo convinti che solo diffondendo la cultura del rispetto a partire dai più giovani, contrastando l’oggettificazione delle donne, spesso ridotte al solo corpo da social network e tv, si possa costruire una società che metta davvero al bando questa forma di violenza.

Centri antiviolenza e Case rifugio

La rete antiviolenza della Regione Lazio è ad oggi costituita da 48 centri antiviolenza (CAV) e 18 case rifugio (CR). I CAV erogano servizi di prevenzione e accoglienza, a titolo gratuito, nel rispetto della riservatezza e dell’anonimato, a tutte le donne vittime di violenza maschile o che si trovino esposte a tale rischio, congiuntamente alle/i loro figlie/i minori, indipendentemente dal luogo di residenza. Sostengono quindi percorsi personalizzati di fuoriuscita dalla violenza, utilizzando la metodologia di accoglienza basata sulla relazione tra donne, e intervengono sulla prevenzione sensibilizzando il territorio. Le CR sono invece strutture dedicate a indirizzo riservato o segreto, che ospitano a titolo gratuito le donne e le/i loro figlie/i minori che si trovano in situazioni di violenza e che necessitano di allontanarsi per questioni di sicurezza dalla loro abitazione usuale, garantendo loro protezione indipendentemente dal luogo di residenza e dalla cittadinanza, o dal fatto di avere o meno denunciato i maltrattamenti alle autorità preposte.

Impresa rosa

La parità di genere è uno dei 17 obiettivi fissati dall’ONU per lo sviluppo sostenibile e l’impegno delle aziende sui temi della diversità e inclusività sta diventando sempre più importante sotto il profilo commerciale e per l’accesso ai finanziamenti (ESG). Il possesso della certificazione UNI/ PdR 125:2022 sulla parità di genere costituisce sempre più spesso una premialità per l’accesso ai finanziamenti pubblici, a partire da quelli cofinanziati dal bilancio europeo e compresi quelli gestiti dalla Regione Lazio. Il sostegno della Regione Lazio previsto dal bando dedicato conferisce il diritto di utilizzare il logo Impresa Rosa che le imprese sostenute avranno l’obbligo di esporre sui loro siti internet: ciò potrà portare a un accesso esclusivo o preferenziale a progetti formativi volti all’inserimento lavorativo delle donne, a partire da tirocini per le donne vittime di violenza e alla partecipazione esclusiva a campagne promozionali realizzate dalla Regione Lazio.

Maternità fragile

La Regione ha istituito un Programma di sostegno alla maternità, per accompagnare le donne partorienti prima e dopo il parto. L’intervento ha previsto l’erogazione di un voucher fino ad un massimo di 5.000 euro alle donne partorienti con reddito ISEE non superiore a euro 30.000,00, valido per l’acquisto di prodotti necessari per il neonato. Il voucher viene erogato privilegiando le nuove mamme in condizioni di particolare vulnerabilità.

#nonseisola

«Se mi lasci libera, mi hai già insegnato come restare, scrisse Emily Dickinson. Questo assunto non è scontato. Ogni donna lo sa. E si manifesta in varie forme, più o meno subdole. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne serve a far riflettere, anche sull’ovvio che ovvio non è. Occorre ribadire con forza che ogni atto, fisico o psicologico lesivo della libertà femminile, rappresenta una vera barbarie sociale» – spiega il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca – «La cronaca fa rabbrividire e sembra non ci sia fine a questa orrenda tendenza: soltanto nel 2024 sono stati ben tredici i femminicidi avvenuti nella nostra Regione. È aberrante considerare anche l’abbassamento dell’età dei carnefici, sempre più giovani e violenti. Come Regione Lazio stiamo lavorando incessantemente per promuovere un’azione sempre più consapevole di prevenzione contro la violenza e la sopraffazione. Dal “Contributo di libertà” per consentire alle donne di poter fuoriuscire dalla spirale di violenza attraverso una riconquistata indipendenza economica e sociale, ai “Codici Rosa” presenti nei Pronto Soccorso del Lazio per una presa in carico tempestiva e globale delle pazienti aggredite o minacciate. Gli strumenti legislativi, le risorse economiche per finanziare le varie misure sono certamente importanti, ma non sono tutto».

«La vera sfida è culturale e deve essere affrontata fin dai banchi di scuola. Sono i ragazzi, infatti, a doversi battere per una società che faccia del rispetto verso le donne il presupposto di ogni relazione sociale. Insieme alla Giunta, al Consiglio Regionale e a tutte le realtà che governiamo, faremo di questi temi la priorità assoluta. L’amore non contempla violenza, arroganza, dominazione. L’amore è rispetto e considerazione. L’amore è libertà» conclude il Presidente Rocca.

«Noi, donne, rappresentiamo il motore del cambiamento e della nuova vita. Siamo madri, lavoratrici ambiziose, mogli, figlie e sorelle. Il mio impegno non è solo un dovere, ma una battaglia personale, professionale e politica. Una battaglia che ogni giorno mi richiama all’azione. Abbiamo compiuto grandi passi, ma la strada è ancora lunga e non ci fermeremo. Come Regione, come persone e come comunità, sappiamo che la violenza si combatte solo unendo le forze. Perché ogni giorno è il 25 novembre. Questa battaglia non la vinceremo solo con le leggi, ma con un cambiamento profondo nella mentalità e nella cultura, fino a che ogni donna possa vivere sicura, rispettata e libera» sottolinea Simona Renata Baldassarre, assessore alla Cultura, alle Pari Opportunità, Politiche giovanili e della Famiglia e Servizio civile.