Comune di Canino
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Nel corso del 2021, lungo il perimetro del Centro Sportivo Piermattei e nei giardini pubblici della zona 167 abbiamo messo a dimora le seguenti piante:
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Nel corso del 2021, lungo il perimetro del Centro Sportivo Piermattei e nei giardini pubblici della zona 167 abbiamo messo a dimora le seguenti piante:
Albero sempreverde, molto longevo, alto fino a 30 m (gli esemplari più vecchi possono superare i 50 m), con tronco diritto e robusto e chioma di forma molto variabile, da conico-piramidale allungata, spesso ramificata fin dalla base (var. pyramidalis o 'stricta') a espansa con rami patenti o quasi orizzontali (var. horizontalis). La corteccia è grigiastra e fibrosa, fessurata in senso longitudinale. Il legno è bicolore, con duramen bruno e alburno bianco-giallastro; sono presenti falsi anelli dovuti al riposo estivo che la specie attua come adattamento alla siccità estiva. Le foglie sono ridotte a squame di 1 mm, strettamente embricate e appressate ai rametti. I fiori femminili dopo l'impollinazione si sviluppano in strobili subsferici, verdi quando immaturi. Specie originaria del vicino oriente (Creta, Cipro, Siria), è stato introdotto in Italia in epoca antichissima, forse dagli Etruschi o addirittura dai Fenici, ed è attualmente diffuso in tutto l'areale del Mediterraneo dove si trova sia spontaneo che coltivato come pianta ornamentale. Data l’estrema frugalità è utilizzato anche a scopo forestale per consolidare terreni ripidi e sassosi.
Il gelso nero è un basso albero o cespuglio arborescente deciduo con chioma rotonda e allargata e tronco irregolare, che può superare i 100 anni di età; l’epiteto specifico nigra è riferito al colore nerastro delle gemme e non dei frutti. Si differenzia dal M. alba per le foglie pubescenti nella pagina inferiore e ruvide in quella superiore, cuoriformi alla base e dal margine dentato. I fiori sono unisessuali e sono generalmente portati da piante separate o, più raramente, dalla stessa pianta. Dalle infiorescenze femminili originano dei falsi frutti (sorosi) simili a more di rovo allungate di colore rosso-violaceo e sapore dolce. Il gelso nero è originario dell’Asia minore, ma già in epoca antica era ampiamente diffuso in Europa come albero da frutto e successivamente, ma in misura minore rispetto al gelso bianco, per l’allevamento dei bachi da seta.
Pianta arbustiva sempreverde a portamento cespuglioso, alta fino a 6 m, con fusto eretto e ramificato fin dalla base. Le foglie sono lanceolate, lunghe 8-14 cm, coriacee e lucide superiormente e presentano specifici adattamenti all’aridità. Allo stato spontaneo non sopporta temperature inferiori ai 5-7 gradi centigradi. Fiori ermafroditi raccolti in corimbi, di colore che va dal bianco al roseo o al giallo e al rosso carminio, molto vistosi. L'oleandro è una pianta velenosa in tutte le sue parti per la presenza di alcaloidi tossici, ma in particolare le foglie contengono glucosidi, oli eterei e acidi organici fortemente tossici. In natura l’oleandro cresce prevalentemente in ambienti sassoso-sabbiosi lungo il greto di fiumi e torrenti a portata intermittente (le fiumare calabre e siciliane). Per la bellezza delle fioriture l’oleandro è ampiamente utilizzato, specie nel centro-sud, come ornamentale in giardini privati e alberature stradali ma anche per rinverdire scarpate autostradali.
Latifoglia dei boschi mesofili; pianta molto longeva, può raggiungere i 25-30 m di altezza ma di solito inferiore al congenere T. platyphyllos. È specie pollonifera anche se non stimolata da tagli o riduzioni di chioma. Ha crescita non molto rapida, che rimane però sostenuta per molti anni. La corteccia, liscia e grigio-bruna da giovane, a maturità presenta solchi poco profondi di colore grigio. Le foglie, lunghe fino a 9 cm, sono più piccole che nel tiglio nostrale, a lamina ovata con base nettamente cordata (da cui il nome specifico “cordata”) e brevemente appuntite all'apice; la pagina superiore è verde scuro, liscia, quella inferiore chiara con ciuffi di peli bruno-rugginosi all'ascella delle nervature. Le foglie dei polloni sono molto più grandi di quelle dei rami adulti. Le infiorescenze, fornite di una lunga brattea, portano da 5 a 15 fiori poco odorosi, bianco-giallognoli; l'impollinazione è entomofila e molto mellifera. La disseminazione è, come in tutti i tigli, anemocora. Il legno del Tiglio selvatico è tenero e di facile lavorazione ed è usato in ebanisteria e in modellistica.