LA REGIONE INDICA IL CAMMINO: ECCO COSA MANCA PER SALVARE I CORSI D’ACQUA DEL LAZIO (ROMATODAY)

Le delibere di giunta regionale forniscono nuovi strumenti per arrivare alla stipula dei contratti di fiume e lago. Avenali: “Ci sono 18 processi già avviati. Negli ultimi anni stiamo recuperando il gap del passato”.

06/06/2019 – La Giunta Regionale ha approvato due delibere che contribuiranno a rendere gli specchi d’acqua del Lazio più salubri e sicuri. Per riuscirvi occorre firmare i Contratti di fiume, lago, foce e costa che sono stati già avviati. Si tratta di strumenti di governance e partecipazione finalizzati a migliorare la qualità e la sicurezza delle acque. Dall’estate del 2018, la Regione ha creato un apposito ufficio di scopo. E’ stato affidato all’ex leader regionale di Legambiente Cristiana Avenali che deve, ora, accelerare per la sottoscrizione dei contratti di fiume.

C’è un gap da colmare con le altre regioni, soprattutto la Lombardia ed il Piemonte, in materia di tutela e valorizzazione degli specchi d’acqua. A che punto è il lavoro sui contratti di fiume?

In realtà il lavoro per colmare questo gap era già partito cinque anni fa. Il presidente Zingaretti poi ha deciso di tenere le deleghe sui Contratti di fiume, istituendo un Ufficio di scopo che ha il compito di gestire anche queste deleghe. Ora possiamo dire che sono stati avviati 18 percorsi finalizzati alla stesura di un Contratto di fiume. Sono tante infatti le realtà che hanno sottoscritto una carta d’intenti, ma ora è necessario che si raggiuga lo step finale: la firma.

Che lavoro state facendo in Regione, ci sono stati dei progressi in questi mesi?

Si è prima lavorato sul piano degli strumenti normativi ed amministrativi. Ora che ce ne siamo dotati serve appunto la chiusura del cerchio. Ed al riguardo la giunta regionale ha approvato due specifiche delibera di giunta. Una istituisce il Forum ed avrà il compito di avviare un confronto invormativo e consultivo della Regione nei confronti dei promotori dei vari Contratti di fiume. La stessa delibera istituisce un Tavolo tecnico, un organismo più interno che serve a verificare se c’è coerenza dei contratti con le strategie di programmazione e con la pianificazione a tutti i livelli, da quello europeo al livello regionale. 

Quali sono i temi affrontati nei contratti di fiume?

Sono un po’ trasversali. Le direttive europee fissano degli obiettivi in termini di qualità delle acque e misure per il contenimento del rischio idraulico.

In effetti solo per il Tevere ci sono 250mila persone a rischio alluvione ed esondazione…

Il tema delle alluvioni è infatti considerato nell’ambito del rischio idraulico. Poi c’è la questione ambientale che si lega anche a quella produttiva, agroalimentare. Perchè il modo in cui si coltiva nei campi vicino agli spechi d’acqua poi determina anche se il fiume o il lago sia inquinato e meno. E non meno importante è la questione delle captazioni idriche che, se sono eccessive, comportano grossi squilibri.

Lo abbiamo visto un paio di estati fa con il lago di Bracciano. La seconda delibera invece fissa degli stanziamenti, giusto?

Sì, ci sono 300mila euro che saranno assegnati attraverso un avviso pubblico che credo sarà pubblicato tra un paio di settimane. Presto spiegheremo anche come funziona il bando che è finalizzato alla promozione del percorso sin qui intrapreso sui contratti di fiume. Tutti quelli che hanno sottoscritto un manifesto d’intenti, devono affrontare tre step successivi: si parte da un’indagine conoscitiva, segue la stesura del piano d’azione e si arriva lla firma di un documento strategico. L’obiettivo è portare tutti i percorsi sin qui avviati a questo punto.

A proposito, in una delle delibere appena firmate, si fa riferimento anche ad una campagna plastic free…

Esatto: siamo la prima Regione, in Italia, che associa una campagna Plastic Free ai Contratti di Fiume. Rilasceremo pertanto il logo del #CdFPlasticFree alle realtà che, nell’ambito del processo che porterò alla firma del documento strategico, hanno organizzato iniziative ed eventi rinunciando all’uso della plasitica. Potranno inserire questo logo sul proprio materiale informativo e  promozionale ma anche sul relativo sito internet. E la stessa possibilità sarà data anche a quelli che,  all’interno del documento strategico, promuoveranno iniziative plastic free. Ripeto, siamo i primi a farlo.

Ma qual è la situazione, ci sono fiumi sui quali il lavoro per la firma del contratto è ad uno stato avanzato?

Forse la media valle del Tevere è leggermente più avanti. Ma in generale tutti i promotori che hanno sottoscritto il manifesto d’intenti, ora saranno messi  in condizione di arrivare al termine del processo: la firma del Contratto di fiume. Da anni stiamo lavorando per quest’obiettivo. 

La speranza per chi teme le inondazioni come per chi sogna bacini idrici puliti e perchè no, balneabili, passa per la sottoscrizione del contratto di fiume. La strada per colmare il gap con altri paesi europei è stata intrapresa con decisione. Il cammino ora è stato indicato. Si tratta  di arrivare alla fine del percorso.

(Fonte: ROMATODAY)