Probabilmente, se sei giunto a questa pagina, hai già esplorato altre sezioni del Centro Risorse CLARICE, e dunque sei (quasi) un esperto del tema. Se non l’hai ancora fatto, ti suggeriamo di iniziare da qui.

Se invece sei già abbastanza informato sulla certificazione, segui il percorso in 10 punti che trovi qui sotto.

1. Assicurati di aver ben compreso cosa significa certificare le proprie competenze

Puoi essere interessato a chiedere la certificazione delle competenze quando:

  • hai maturato una consistente esperienza di studi, lavoro e vita a cui non corrisponde un valore formale (un certificato di qualificazione professionale );
  • pensi che disporre di una certificazione ti sia di aiuto per meglio affrontare le tue esigenze di lavoro (acquisire una qualificazione necessaria per mantenere o migliorare la tua condizione occupazionale) o formative (poter accedere ad un corso attraverso un credito con valore a priori );

 

Ricorda che giungere alla certificazione delle tue competenze è un processo relativamente lungo ed impegnativo, che svolgerai in gran parte attraverso il supporto di un
ente titolato che remunererai per i suoi servizi, il cui esito non è a priori certo. Nel dubbio confrontati sempre con un orientatore, un operatore abilitato di un ente titolato o un professional dei servizi per il lavoro o della formazione.

2. Ora verifica se è possibile avviare il processo di certificazione

E’ possibile avviare il processo di certificazione quando:

Puoi acquisire queste informazioni:

  • da solo, accedendo al sito della Regione Lazio anche attraverso il box “Azioni” che trovi sul lato destro di questa pagina;
  • rivolgendoti ad un ente titolato che ha il dovere di informarti a titolo gratuito su tutti gli aspetti del processo.

3. Prima di avviare il processo, pensa alla tua possibile richiesta

Se hai verificato la possibilità di richiedere la certificazione delle competenze inizia – prima di impegnarti con l’ente titolato – a pensare quanto la tua richiesta sarà sostenibile. Ovvero:

  • scrivi o aggiorna il tuo curriculum vitae, in formato europeo, avendo cura di indicare in esso tutte le esperienze scolastiche (anche inconcluse), formative (compresi eventuali tirocini extracurriculari e servizio civile), di lavoro (compresi i “lavoretti”), volontariato e vita personale che ti sembrano abbastanza utili per “sostenere” la possibilità di accedere all’esame;
  • raccogli al contempo tutte le evidenze (attestati, contratti, lettere, foto e materiali che mostrino ciò che hai fatto, …), utili a dare tangibile testimonianza di quanto scrivi nel curriculum;
  • racconta (a te stesso) in mezza pagina di testo le motivazioni per sostenere la certificabilità delle tue competenze.

Se trovi poco, o hai difficoltà a “mettere assieme i pezzi”, rifletti sull’opportunità di attivare il percorso di certificazione. Se sei convinto, prosegui.

4. Fatti informare dall'ente titolato

Munito del tuo “dossier” chiedi all’ente titolato per il servizio di individuazione e validazione delle competenze un appuntamento con un operatore abilitato o, in ogni caso, con chi è in grado di darti precise informazioni sul tema. E’ un tuo diritto. Usa l’incontro per comprendere bene:

  • quali Unità di Competenza o interi profili possono essere potenziale oggetto di certificazione;
  • quali sono le condizioni soggettive che devi possedere per accedere all’esame;
  • se, invece di giungere fino alla certificazione, può essere utile e sufficiente fermarti all’ottenimento del Documento di Trasparenza o del Documento di Validazione;
  • in che tipo di attività dovrai impegnarti per ottenere i documenti;
  • qual è il costo dei servizi di cui dovrai avvalerti.

5. Fai richiesta e sottoscrivi il patto di servizio

Se tutte le condizioni sono presenti, chiare e di tuo interesse, fai richiesta formale all’ente titolato di avvio del processo di individuazione e validazione delle competenze. Sottoscrivi il patto di servizio, con il quale assumerai un insieme di doveri ed obblighi. Ti sarà proposto un calendario di incontri: una volta definito, rispettalo.

6. Costruisci, supportato da un operatore abilitato, il tuo Documento di Trasparenza

Sarai dapprima impegnato nella produzione del cosiddetto “Documento di trasparenza, nel quale rappresenterai in modo analitico le esperienze rilevanti al fine della validazione. In questo fondamentale processo, che parte da un racconto orale e termina con la scrittura di testi descrittivi e dimostrativi, sarai supportato da un operatore abilitato, per il numero di ore indicate nel patto di servizio. Sii attivo e realistico nel tuo racconto. Non sorprenderti se, magari a metà percorso, scopri di non aver dato importanza ad esperienze che, a detta del tuo operatore, sono invece fondamentali. Riprendi e migliora il tuo lavoro, fino ad arrivare ad un buon Documento, che sottoscriverai per assunzione di responsabilità di quanto in esso dichiarato. Se il Documento risponde già ai tuoi scopi (p.e. presentarti meglio ad un colloquio di selezione, presso un datore di lavoro), valuta se ha senso terminare il processo qui.

7. Partecipa alla valutazione dei tuoi apprendimenti

Un altro operatore abilitato prenderà in carico il tuo Documento di trasparenza e, da una posizione neutra, lo esaminerà per valutare valore e pertinenza delle esperienze da te rappresentate e delle evidenze allegate. Su questa base, ti inviterà ad un colloquio, nel quale ti sarà chiesto di argomentare quanto prodotto (valutazione apprezzativa) e, ove del caso, ti saranno poste domande a contenuto tecnico (valutazione misurativa). Non è un esame, né una prova di selezione: è un momento di verifica attiva e partecipata della effettiva “consistenza” del tuo diritto ad accedere alla certificazione delle competenze.

8. Esamina e sottoscrivi il tuo Documento di validazione

Il processo terminerà con un ulteriore incontro con l’operatore di cui al punto precedente, che ti restituirà l’esito della valutazione, con il rilascio – ove del caso – del Documento di validazione, relativo alle Unità di competenza di cui è stata riconosciuta la probabile presenza. Se condividi la proposta, sottoscrivila. In caso contrario, chiedi comunque ragione degli esiti della valutazione. Le Unità di competenza indicate dal Documento di validazione sono quelle su cui svolgerai l’esame in modalità certificatoria.

9. Iscriviti alla prima sessione utile e sostieni l’esame

Puoi ora iscriverti alla prima sessione utile di esame, seguendo le modalità che ti indicherà l’ente titolato presso il quale hai svolto il servizio di individuazione e validazione. Sarai successivamente convocato per svolgere l’esame di fronte ad una Commissione pubblica composta da un Presidente in rappresentanza della Regione, un operatore abilitato per gli aspetti metodologico-valutativi (diverso da quelli con cui hai interagito durante il processo che ti ha portato qui) ed un operatore autorizzato per l’esercizio delle attività valutative per gli aspetti di contenuto curriculare e professionale. Ricorda che:

  • la certificazione di ogni singola Unità di competenza è del tipo “Sì/No” (o hai, o no hai la competenza);
  • l’esame può terminare con la certificazione di alcune Unità e con la non certificazione di altre;
  • hai in ogni caso diritto a sostenere ulteriori sessioni di esame, utilizzando il Documento di validazione rilasciato ex novo dalla Commissione, in caso di non certificazione.

10. Usa le tue qualificazioni certificate

In caso di esito positivo dell’esame la Regione ti rilascerà un Certificato di qualificazione professionale, articolato per Unità di competenza. E’ una attestazione pubblica con valore di parte terza, che potrai spendere sul mercato del lavoro, come credito formativo con valore a priori  e – nei limiti della normativa applicabile – nell’ambito dei concorsi pubblici.

Se richiedevi una qualificazione a livello di profilo, ma hai avute certificate solo parte delle Unità di competenza che la compongono, mantieni il diritto a completare il processo sostenendo un nuovo esame solo per le competenze che non hai ancora ottenute. E’ l’applicazione pratica del concetto di capitalizzazione degli apprendimenti.

Per una descrizione più formale dell’intero processo di certificazione vai a questa pagina.