I metodi per la messa in valore degli apprendimenti

Il sistema regionale di messa in valore degli apprendimenti formali, non formali ed informali è basato – oltreché su un insieme di norme pubbliche rivolte a garantire adeguati standard di qualità dei processi – su un corpus di metodi di analisi e valutazione, parte costitutiva delle competenze degli operatori abilitati.

Rileggendo su questo piano le diverse funzioni del sistema si possono distinguere 3 filoni metodologici, dei quali è importante avere chiara consapevolezza, per un efficace apprendimento delle competenze abilitanti e – soprattutto – per una efficace azione professionale.

  1. Il primo tema chiave è la rappresentazione degli apprendimenti degli individui interessati alla messa in valore, a sua volta articolata in 3 aspetti:
  • l’attivazione e la conduzione di relazioni dialogiche attive con i richiedenti riconoscimento/certificazione, rivolta alla produzione di una adeguata oralità, attraverso l’esercizio di funzioni di i) richiamo mnestico delle esperienze, ii) loro contestualizzazione, classificazione e rilettura in termini di caratteristiche oggettive e soggettive (significati personali); iii) narrazione “trasparente”;
  • sulla base degli output informativi in esito al punto precedente, l’identificazione delle possibili coerenze fra esperienza personale e standard applicabili (Unità di risultato di apprendimento, nel caso dei crediti; Unità di competenza nel caso della certificazione), oggetto di successiva valutazione.
  • il passaggio dall’oralità alla scrittura, attraverso la progressiva redazione del Documento di trasparenza, con particolare focus sulle relazioni fra parte oggettiva e parte soggettiva (matrice di trasparenza).

A questa pagina trovi un breve approfondimento sulla “traduzione” delle narrazioni esperienziali in posizioni dell’Atlante del lavoro e delle qualificazioni e, muovendo da esso, in competenze e profili del relativo repertorio regionale.

Qui, invece, trovi alcuni appunti sul processo di rappresentazione trasparente degli apprendimenti maturati attraverso esperienze di studio, lavoro e vita personale.

  1. Il secondo tema fondante è la valutazione degli apprendimenti oggetto di rappresentazione, articolata in:
  • valutazione apprezzativa, basata su un approccio transattivo e co-costruttivo con l’individuo, fondato sulla qualità della produzione narrativa, orale e scritta, in termini descrittivi e, soprattutto, di consapevolezza e significato attribuito dal relativo portatore;
  • valutazione misurativa, basata sul disegno di prove oggettive, sulla base ad un tempo delle caratteristiche delle Unità di competenza in esame e delle caratteristiche di esperienza dei candidati.

Un aspetto particolare della valutazione apprezzativa, proprio del riconoscimento dei crediti formativi, è l’istituzione di rapporti di “equivalenza necessariamente imperfetta” fra saperi codificati, tipici contenuti della formazione “in aula”, e saperi pratici, tipici dell’apprendimento esperienziale in contesti di azione effettiva. A questa pagina trovi un breve approfondimento sul tema.

Un aspetto peculiare della valutazione misurativa, propria della certificazione delle competenze, è invece l’individuazione degli opportuni indicatori di performance delle singole competenze, riferimento essenziale per il disegno delle prove, indipendente dalle caratteristiche dei candidati partecipanti all’esame. A questa pagina trovi un breve approfondimento di metodo.

  1. Il terzo tema, più specifico, è la progettazione formativa rivolta alla gestione del riconoscimento dei crediti formativi, articolato in due diverse applicazioni:

Gli strumenti applicativi

Gli strumenti possono essere definiti come il punto di congiunzione fra gli aspetti di metodo e quelli di natura procedurale, presentandosi come format-tipo applicabili alle diverse fasi di processo, a supporto dell’agire professionale degli operatori interessati. In quanto tali, essi non vanno visti come “brogliaccio adempimentale”, ma “contenitore logico” delle informazioni prodotte/utilizzate attraverso l’applicazione dei metodi.

Seguendo la tassonomia introdotta al precedente paragrafo, si richiama sinteticamente il contenuto della “cassetta degli attrezzi” degli operatori, rimandando per gli aspetti d’uso alle specifiche pagine di CLARICE.

  1. La rappresentazione degli apprendimenti individuali è supportata da:
  • l’Atlante del lavoro e delle qualificazioni e dal sistema repertoriale della Regione Lazio per gli aspetti di identificazione e “riclassificazione” delle esperienze;
  • il Documento di Trasparenza articolato in due sezioni, rivolte rispettivamente a i) la caratterizzazione oggettiva delle esperienze, accompagnata dalla loro referenziazione attraverso evidenze e ii) l’interpretazione soggettiva del loro significato e valore attribuito dal portatore, rispetto alle dimensioni valutative (Unità di risultato di apprendimento, nel caso dei crediti; Unità di competenza o loro elementi, nel caso della certificazione);
  • il Quadro Nazionale delle Qualificazioni – NQF Italia di cui al Decreto 8 gennaio 2018, recepimento di EQF, fondamentale per la definizione dei corretti descrittori delle tre dimensioni (conoscenze, abilità, autonomia e responsabilità) su cui si strutturano esperienze e competenze, da utilizzare come policy di riferimento per la redazione dei testi di trasparenza.
  1. La valutazione degli apprendimenti è supportata:
  • nel caso del riconoscimento dei crediti formativi dall’omonimo documento, strutturato per rafforzare il contesto motivazionale entro cui l’operatore abilitato giunge al giudizio;
  • nel caso della validazione delle competenze dal format-tipo di scheda di valutazione a fini validazione, analoga nella sua logica a quella in uso per il riconoscimento dei crediti;
  • nel caso della progettazione delle sessioni di esame dal format-tipo di scheda individuale di disegno valutativo, strumento comune all’operatore abilitato con competente di metodo ed all’operatore esperto di contenuto professionale e curricolare.
  1. La progettazione formativa rivolta alla gestione del riconoscimento dei crediti formativi è supportata dal format-tipo di progetto individualizzato, parte integrante del documento di riconoscimento di cui al punto precedente.

Le fonti di letteratura

Il tema ampio della messa in valore degli apprendimenti fonda le sue radici di metodo in una pluralità di approcci di letteratura, muovendo idealmente dalla filosofia della conoscenza fino a temi strettamente tecnici, attraversando ambiti economici, sociologici, linguistici, antropologici e psicologici. Senza alcuna possibile pretesa di esaustività, si segnalano alcuni volumi di sicuro interesse, privilegiando la pluralità degli angoli di lettura e riflessione. Una traccia di discorso in progress. Se hai alla mente un volume per te importante, segnalalo qui a CLARICE. Potrebbe entrare a far parte di questa pagina.

Atkinson R. (2202), L’intervista narrativa. Raccontare la storia di sé nella ricerca formativa, organizzativa e sociale, Milano, Raffaello Cortina Editore

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