Il complessivo processo di certificazione delle competenze si articola in servizi differenziati sulla base dei tipi di apprendimento (formale, non formale, informale) di cui la persona è portatrice. Ogni fase del processo interessa diversi attori, secondo specifiche regole di accesso e fruizione, diritti, doveri e obblighi.
La persona interessata ad accedere alla fase preliminare di identificazione e messa in trasparenza presenta richiesta al soggetto titolato in conformità alla modulistica previste, allegando la documentazione obbligatoria richiesta. A seguito della fase preliminare di identificazione sottoscrive il patto di servizio con il soggetto titolato all’erogazione, in conformità al format-tipo definito dalla Regione.
Attraverso il patto, il richiedente:
- definisce le Unità di Competenza oggetto della messa in trasparenza;
- attesta la veridicità delle informazioni rilasciate nell’ambito del processo (ad esempio nel proprio curriculum vitae e nelle evidenze ad esso allegate), manlevando il soggetto titolato e l’operatore abilitato dalle conseguenze derivanti da eventuali dichiarazioni mendaci;
- accetta gli standard di servizio proposti dal soggetto titolato;
- si impegna a partecipare attivamente al processo, secondo le modalità e le durate definite dal soggetto titolato;
- si impegna a rispettare, fatti salvi giustificati casi di forza maggiore, il calendario delle sessioni di identificazione, messa in trasparenza e restituzione del documento di trasparenza;
- si dichiara consapevole che la Regione Lazio mantiene il diritto di procedere a controlli a campione sulla veridicità delle dichiarazioni rilasciate e dei documenti forniti quali evidenze, le eventuali dichiarazioni mendaci determinando automaticamente la non ammissibilità a procedimenti amministrativi per i quali il Documento di trasparenza valore, come nel caso dell’accesso diretto alla certificazione delle competenze, attraverso la cosiddetta modalità “dell’innesto” , fatta salva ogni altra conseguenza giuridica.
L’accesso alla fase di validazione avviene attraverso presentazione di domanda ad un soggetto titolato, in conformità alla modulistica prevista, accompagnata da curriculum vitae, documento di trasparenza ed evidenze a comprova di quanto in esso dichiarato. La richiesta può essere presentata in modo integrato alla precedente fase di identificazione e messa in trasparenza, così come può essere disgiunta e rivolta ad un soggetto titolato differente. Il richiedente sottoscrive, ove non già precedentemente avvenuto, il patto di servizio con il quale accetta gli impegni richiamati al paragrafo precedente.
Per entrambe le fasi di servizio, il richiedente ha diritto:
- ad essere posto in condizioni di non discriminazione, parità di accesso e pari opportunità;
- ad interrompere il servizio antecedentemente alla sottoscrizione del relativo patto o, successivamente, a fronte di proporzionale corrispettivo di costo;
- a richiedere alla Regione Lazio, sotto il vincolo della tutela della privacy ed attraverso l’indirizzo di posta elettronica urp@regione.lazio.it informazioni aggiuntive o segnalare eventuali inadempimenti da parte del soggetto titolato e degli operatori impegnati nell’erogazione del servizio. I richiedenti che segnalano alla Regione eventuali inadempimenti da parte del soggetto titolato e/o degli operatori impegnati nell’erogazione dei servizi, hanno il diritto di essere informati in merito all’esito della segnalazione.
Il richiedente l’accesso all’esame svolto in via certificatoria assume le obbligazioni indicate nell’avviso pubblico adottato dalla Regione.
L’ente titolato all’erogazione del servizio di individuazione e validazione delle competenze , fermo in ogni caso quanto disposto dal relativo disciplinare di accreditamento [link a 420]:
- garantisce la corretta pubblicizzazione del servizio, nel rispetto di indicazioni operative fornite dalla Regione;
- si coordina, ove richiesto, con altri soggetti erogatori di misure di politica attiva integrata che prevedano la valorizzazione degli apprendimenti, anche al fine della corretta informazione ai destinatari finali;
- garantisce la presenza di risorse professionali in grado di svolgere funzione informativa circa significato, caratteristiche, limiti, impegni e conseguenze relative ad identificazione e validazione delle competenze;
- realizza il servizio avvalendosi esclusivamente di operatori abilitati, individuati sulla base di autonomi criteri di scelta;
- ove del caso, realizza il servizio di validazione attraverso il ricorso ad operatori autorizzati all’esercizio delle attività valutative per gli aspetti di contenuto curriculare e professionale, tratti dalle corrispondenti sezioni dell’Elenco regionale degli operatori [link a 150], individuati su indicazione dell’operatore abilitato, sulla base di autonomi criteri di scelta;
- garantisce il rispetto dei principi di indipendenza [link a] e, per la fase di validazione, di terzietà [link a ], con riferimento all’operatore che ha svolto la precedente fase di identificazione e messa in trasparenza;
- garantisce il rispetto degli standard minimi di servizio e costo, comunicando al richiedente, al momento della fase di informazione, i costi applicabili;
- garantisce l’adozione di comportamenti etici in tutte le fasi del processo, nel rispetto dei principi di non discriminazione, parità di accesso e pari opportunità;
- utilizza la modulistica standard definita dalla Regione;
- garantisce completezza, tracciabilità e conservazione della documentazione dell’intero processo, anche con riferimento alle attività di comunicazione, promozione ed informazione;
- cura le comunicazioni necessarie alla Regione;
- provvede all’erogazione dei compensi degli operatori abilitati sulla base del numero di ore di attività effettivamente svolta, come rilevabile da specifico registro di prestazione, sottoscritto, per la parte svolta in presenza, anche dal richiedente, in applicazione degli standard di remunerazione ;
- garantisce il rispetto della normativa sulla tutela della privacy ed il trattamento dei dati sensibili.
L’ente titolato all’erogazione del servizio di certificazione delle competenze, fermo in ogni caso quanto disposto dal relativo disciplinare di accreditamento, garantisce:
- a richiesta degli interessati, la trasmissione dell’istanza di accesso alla Regione;
- idonee risorse strutturali, tecniche, organizzative e professionali a supporto dello svolgimento degli esami, nei tempi e nei modi richiesti dalla Regione, Direzione regionale competente in materia di formazione;
- completezza, tracciabilità e conservazione per almeno 10 anni della documentazione prodotta dai membri della Commissione e dai candidati in sede di esame.
Gli enti titolati hanno il diritto di:
- individuare nella propria autonomia gli operatori abilitati ed autorizzati a cui affidare l’erogazione dei servizi di individuazione e validazione;
- definire e formalizzare, nel rispetto degli standard minimi di processo, le modalità organizzative di erogazione dei servizi di individuazione e validazione;
- segnalare alla Regione eventuali comportamenti ritenuti non corretti degli operatori abilitati a cui è richiesta l’erogazione dei servizi, evidenziando puntualmente le motivazioni;
- segnalare alla Regione eventuali problematiche circa l’autenticità delle evidenze fornite in corso di processo dai relativi richiedenti.
Sono obblighi e responsabilità degli operatori abilitati iscritti all’elenco pubblico di cui alla Determinazione direttoriale G16130 del 24/11/2017 impegnati ad ogni titolo nel complessivo processo di certificazione:
- la manifestazione di disponibilità nei confronti dei soggetti titolati che richiedono l’erogazione delle prestazioni, fatti salvi i casi di incompatibilità e le cause di forza maggiore indipendenti dalla propria volontà;
- l’informazione del richiedente sulla volontarietà della richiesta di individuazione e validazione delle competenze, nonché sui diritti ed i doveri ad essa conseguenti, rafforzandone il coinvolgimento e la responsabilizzazione;
- il rispetto degli standard minimi di processo, come disposti dalla normativa applicabile;
- il coordinamento con il soggetto titolato presso il quale si svolge il processo, con particolare riferimento alle modalità di organizzazione ed erogazione del servizio;
- il rispetto del principio dell’indipendenza dal richiedente con riferimento all’assenza di cause di incompatibilità e /o di conflitto di interesse con l’organismo di formazione per il quale operano e/o con il richiedente;
- nel caso del servizio di validazione, il rispetto del principio della terzietà , con riferimento alla precedente fase di identificazione e messa in trasparenza;
- il rispetto dei principi professionali, etici e deontologici nei confronti del soggetto titolato e dei richiedenti il servizio;
- il rispetto della normativa sulla tutela della privacy ed il trattamento dei dati sensibili.
Gli operatori abilitati hanno il diritto di segnalare alla Regione eventuali comportamenti, ritenuti non corretti, da parte dei soggetti titolati e dei richiedenti i servizi per i quali svolgono la propria prestazione.