Avere competenze certificate significa potersi presentare con un sicuro “segno di qualificazione”, dando valore formale a quanto si è complessivamente appreso attraverso le proprie esperienze di studio, lavoro e vita. Le competenze attestate da un certificato pubblico ai sensi di legge rappresentano “la comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale o informale ”.
La certificazione consente dunque di ricomporre esperienze personali, fra loro anche significativamente diverse, in “unità” dotate di un senso concreto e riconoscibile. Chiamiamo questi riferimenti Unità di competenza. Più Unità, fra loro coordinate, costituiscono un profilo professionale.
Le Unità di competenza ed i profili certificabili dalla Regione Lazio sono contenuti in uno specifico repertorio pubblico, aggiornato nel tempo sulla base dell’evoluzione dei contenuti professionali e delle dinamiche del mercato del lavoro.
Se possiedi la certificazione di una o più Unità di competenza vuol dire che è stata riconosciuta pubblicamente la tua capacità di raggiungere specifici risultati applicativi con una adeguata performance professionale (ad esempio “cucinare i primi piatti”; “usare un programma di video scrittura”; …).
Se possiedi la certificazione di tutte le competenze che costituiscono un profilo (p.e. il “Cuoco”, l’“Operatore di office automation”; …) vuol dire che, oltre ad “avere” capacità di realizzare singoli compiti, hai raggiunto anche la condizione di “essere” un lavoratore qualificato, con una riconoscibile identità professionale.
Le singole Unità di competenza certificate:
– hanno valore “in sé”, come comprovata capacità di realizzare i compiti ed ottenere i risultati in esse descritti;
– sono capitalizzabili , ovvero possono essere acquisite anche “una ad una” e progressivamente ricomposte in un profilo, con il rilascio di una qualificazione complessiva;
– sono riconoscibili come crediti formativi, spendibili per partecipare in modo individualizzato a percorsi formativi finalizzati ad acquisire ulteriori qualificazioni, senza dover “rifare da capo” quanto già hai appreso.
La Regione Lazio sta istituendo il proprio dispositivo di certificazione – parte del più ampio sistema regionale di messa in valore degli apprendimenti, in applicazione dei livelli minimi di prestazione e degli standard di sistema definiti a livello nazionale, opportunamente declinati nel proprio contesto. Clicca qui per leggere la definizione italiana di certificazione.
Attualmente sono attive solo le procedure di certificazione delle competenze necessarie per abilitare gli operatori del sistema regionale. I testi che seguono hanno dunque per ora solo valore informativo. Progressivamente il sistema inizierà ad ampliare il suo campo di azione. Segui gli sviluppi dal box “In evidenza” della home page di CLARICE.
La certificazione delle competenze è un diritto rivolto a tutti gli individui, principalmente adulti, che hanno maturato nella loro vita significativi:
– apprendimenti formali anche non conclusi o privi di valore equivalente in Italia (come per i titoli di studio maturati all’estero, non oggetto di procedimento di riconoscimento di equipollenza);
– apprendimenti non formali, attraverso esperienze di lavoro, partecipazione a corsi di formazione che non rilasciano titoli (come p.e. di frequente la formazione continua), volontariato e servizio civile;
– apprendimenti informali, in situazioni e contesti di vita personale.
E’ importante sapere che:
– sono certificabili da parte della Regione Lazio solo le Unità di competenza che costituiscono le qualificazioni contenute nel proprio Repertorio delle competenze e dei profili professionali;
– in fase di avvio del sistema, sarà possibile richiedere la certificazione delle competenze derivanti da apprendimenti non formali ed informali solo a fronte di avvisi pubblici o specifici provvedimenti della Regione;
– per avanzare la richiesta di certificazione relativa ad apprendimenti non formali ed informali è necessario possedere specifici requisiti, che potranno variare sulla base delle caratteristiche dei profili e delle Unità di competenza di tuo interesse;
– le tue competenze possono essere certificate solo se lo richiedi: nessuno può scegliere al tuo posto di avviare il processo di certificazione;
– se sei interessato alla certificazione, ti impegnerai in un processo articolato in più fasi, svolto da operatori abilitati presso un soggetto titolato, durante il quale potresti verificare che non puoi accedere all’esame finale, se le esperienze che hai maturato non risultassero sufficienti;
– il processo di certificazione ha un costo, che dovrai sostenere tu stesso o che – in determinati casi – può essere parzialmente o totalmente coperto da un contributo pubblico o di altra fonte;
– due elementi chiave del processo di certificazione sono i) il valore e la pertinenza delle evidenza che apporterai per dimostrare le tue esperienze e ii) le prove di esame a cui sarai sottoposto. I colloqui con gli operatori abilitati ti saranno utili per meglio comprendere ed affrontare questi aspetti.
I requisiti necessari dipendono sia dalle caratteristiche delle Unità di competenza e dei profili per i quali richiedi la certificazione, sia dal canale attraverso cui arrivi alla certificazione.
Nel caso in cui tu voglia dare valore “certificato” ai tuoi apprendimenti non formali ed informali, dovrai possedere, come requisito di ammissione al procedimento, una significativa esperienza professionale nell’ambito di competenza di tuo interesse, dimostrabile attraverso evidenze riscontrabili.
Nel caso in cui tu frequenti un percorso di formazione che prevede, al suo termine, il rilascio di qualificazione, il positivo completamento delle attività è in sé condizione sufficiente per accedere all’esame finale.
Se sei iscritto ad un percorso formativo, autorizzato o finanziato dalla Regione Lazio, che prevede al suo termine lo svolgimento di un esame di qualificazione, devi:
– frequentare le lezioni per almeno il numero minimo di ore previste, al netto delle possibili assenze;
– superare le prove di valutazione didattica degli apprendimenti previste dal programma.
E’ compito dell’organismo formativo richiedere alla Regione la costituzione di una commissione di esame ed ammetterti ad essa attraverso idoneo Documento di formalizzazione degli apprendimenti. Accertati, prima di iscriverti al percorso, della avvenuta autorizzazione e della conseguente previsione di esame finale. Per sapere se un ente di formazione è autorizzato a svolgere quel corso di formazione, è sufficiente consultare la banca dati dell’offerta formativa regionale.
Se vuoi ottenere una certificazione di competenza a partire dalle tue esperienze (dunque senza frequentare un percorso formativo) dovrai individuare un ente titolato, al quale fare richiesta di accesso al servizio di individuazione e validazione. È un primo passo obbligatorio. Al suo termine, se le tue esperienze sono state valutate sufficienti, riceverai il Documento di validazione, che ti dà il diritto di accedere all’esame svolto da una specifica Commissione di certificazione costituita dalla Regione.
Prima di avviare il servizio di individuazione e validazione, assicurati di aver compreso bene diritti, doveri, obblighi e conseguenze. A questo link trovi le informazioni minime che qualunque ente titolato deve mettere a tua disposizione. Verifica che siano complete e chiedi tutti i chiarimenti del caso.
Se sei interessato ad avviare il servizio di individuazione e validazione, devi seguire le indicazioni operative che ti darà l’ente titolato:
– dovrai fare una richiesta formale e sottoscrivere un patto di servizio;
– dovrai produrre il tuo CV e raccogliere le evidenze che dimostrano le esperienze che dichiari di aver maturato;
– sarai supportato da operatori abilitati dalla Regione ad identificare, mettere in trasparenza e valutare le tue esperienze, per verificare se puoi ottenere il Documento di validazione;
– l’ente titolato realizzerà il servizio sulla base di uno standard minimo di prestazioni obbligatorie potrà erogare il servizio a titolo gratuito o a pagamento, rispettando in ogni caso i massimali di costo definiti dalla Regione.
Per approfondire le caratteristiche del servizio di individuazione e validazione clicca qui
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